Nel cuore di un’Europa sconvolta dai venti di guerra e dall’avanzare dei totalitarismi, prende forma un racconto potente, umano, struggente. Il sentiero del pianto e del sorriso è molto più di un romanzo storico: è il diario emotivo di una generazione alla deriva, un’epopea dell’anima in cerca di libertà.
Protagonista di questa storia è Alberto Vitale, giovane napoletano, erede di una famiglia benestante che ne progetta il futuro secondo logiche di prestigio e continuità. Ma Alberto ha altri piani: l’avventura, l’indipendenza, il rifiuto delle imposizioni. La sua fuga dalla guerra imminente si trasforma in un viaggio lungo e accidentato, insieme all’amico fraterno Roberto, attraverso l’Europa e oltre. Dall’Italia al confine francese, dal passo montano che separa la paura dalla speranza, fino alle coste africane, ogni tappa è un banco di prova, ogni incontro una cesura emotiva.
Al centro del romanzo si staglia il “passo della morte”, un sentiero impervio e pericoloso che separa i protagonisti dalla salvezza. È lì che si gioca la partita più vera: quella del coraggio, della compassione, della dignità. In un episodio di altissima tensione narrativa, due giovani mettono in gioco tutto per aiutare una famiglia ebrea in fuga, in un gesto che segnerà per sempre il senso delle loro esistenze.
Con uno stile ricco, descrittivo, appassionato, Giuseppe Riccio costruisce un affresco vivido, dove la grande storia e le piccole storie si incontrano. La Seconda guerra mondiale resta sullo sfondo come una minaccia costante, ma il vero centro è l’essere umano: fragile, combattivo, imperfetto e straordinario.
Il sentiero del pianto e del sorriso è un romanzo che celebra il valore della scelta, la forza della solidarietà e la possibilità di riscatto, anche nei momenti più bui. È un omaggio a chi ha avuto il coraggio di disubbidire, a chi ha camminato con le tasche piene di paura, ma anche di speranza.
Una storia capace di emozionare e far riflettere, che lascia nel lettore una traccia profonda e duratura, come un’impronta sulla neve lungo un sentiero difficile… da cui, alla fine, può nascere un sorriso.
Giuseppe Riccio è nato a Napoli il 30 luglio 1933. Dopo una lunga carriera nel settore industriale, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità come direttore acquisti, industriale e commerciale, si è dedicato con passione alla scrittura e alla ricerca storica.
Autore prolifico, ha all’attivo numerose pubblicazioni incentrate sulla memoria collettiva, le trasformazioni sociali italiane e le vicende del Novecento, tra cui Dal ’33 al ’93, La valle dei mugnai, L’Italia di ieri, l’Italia di oggi, gli italiani di sempre e Dopo la tempesta del ’43.
Nel 2025 ha pubblicato con Epigraphia Il tormentato segreto di Caterina, confermando il suo stile narrativo attento alla Storia e all’introspezione umana.
Appassionato lettore, amante delle bellezze del territorio italiano e della narrazione come strumento di memoria, Giuseppe Riccio è padre di tre figli e continua, con energia e dedizione, a raccontare il nostro passato per comprenderne il presente.
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