Come inviare il manoscritto alla Casa Editrice Febbraio 25, 2017 – Posted in: Blog
Avete nel cassetto un romanzo o alcuni fogli pieni di poesie sparse che vorreste pubblicare? Per prima cosa dovete fare una ricerca e vedere quali case editrici pubblicano romanzi e quali poesie, e poi potete iniziare il procedimento di invio, sotto forma di manoscritto cartaceo, (più dispendioso) o come file (documento Word o, meglio, pdf). Ma prima di procedere all’invio dovete esser sicuri che ciò state per mandare sia esposto nel miglior modo possibile, sia grammaticalmente che come sintassi, quindi dovrete leggerlo non una, non due, ma tre, quattro, cinque volte, lasciando passare anche alcuni giorni tra una lettura e l’altra. Dopo aver lasciato un po’ sedimentare il tutto si rileggerà un’ultima volta cercando di immedesimarsi in qualcun altro, e andando a valutare tutta una serie di punti che contribuiranno a trasformare il manoscritto in romanzo fisico da esporre nelle vetrine delle librerie. Rileggete il vostro scritto come se foste un critico, valutando la trama, per capire se è coinvolgente, se leggendolo vi tiene incollati per sapere come va avanti, se i personaggi vi ispirano qualche sentimento, se vi immedesimate nelle loro vicende. Notate il ritmo della storia, se è incalzante, oppure lento e quindi rischia di diventare noioso, se ci sono alcuni periodi che lo rallentano, in quel caso è bene tenerli presente ed eventualmente toglierli se sono inutili, o ridimensionarli in modo da dare il giusto movimento. Se ci sono dei flash back è bene che siano ben inseriti e non stravolgano la storia portando il lettore fuori strada. Spesso di questo ci si accorge in un secondo momento. Bisogna inoltre tenere presente che spesso troppe descrizioni, troppi aggettivi, eventuali ridondanze che appesantiscono la struttura della storia. Il troppo stroppia, sempre, quindi anche in questo caso è bene rivedere il tutto da un punto di vista esterno. In queste letture finali si noteranno anche eventuali ripetizioni di vocaboli, per cui è sempre bene avere a disposizione un dizionario dei sinonimi (o in alternativa la ricerca su Google offre un valido servizio) per poter dare più colore con un uso variegato di vocaboli. Altro parametro fondamentale perché la vostra storia sia accattivante, è che deve trasmettere emozioni. Deve entrare nell’intimo del lettore. Sempre che non sia un trattato di qualche materia o un saggio storico. Se è un romanzo, deve emozionare chi lo legge. Deve permettergli di amare oppure odiare un personaggio, deve sentirsi coinvolto dalla storia. Se ci si accorge che ciò non succede, che la narrazione è piatta, bisogna sforzarsi di inserire qualche situazione che esprima emozione e/o sentimento. Dopo tutte queste valutazioni e le eventuali correzioni, rileggetelo ancora una volta, come se foste una persona che per la prima volta si approccia alla lettura. Se alla fine vi sentirete incuriositi, coinvolti ed emozionati, allora il vostro manoscritto avrà buone probabilità di interessare anche un editore il quale sarà felice di pubblicarlo. Scrivi che ti passa Quanti di voi hanno tenuto in adolescenza un diario segreto? E quanti, anche da adulti, sono soliti scrivere i propri pensieri, magari rivolti ad una persona cara? Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi bene Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima. Come inviare il manoscritto alla Casa Editrice Lo sapevi che alcuni grandi autori italiani hanno scelto l’Editoria indipendente? Il “gigante” Umberto Eco, appena scomparso, aveva deciso di pubblicare il suo ultimo lavoro “Pape Satàn Aleppe – Cronache di una società liquida” con un Editore indipendente, preferendo alla Bompiani la nuova Casa editrice La nave di Teseo. Quanto è difficile scrivere?Come inviare il manoscritto alla Casa Editrice
Lo sa lo scrittore che deve fare i conti con la storia che non parte.
Con la ricerca dello stile.
Con le informazioni da trovare.
Con la struttura che deve reggere.
Con le mille riletture.
Con le continue correzioni.
Coi libri da leggere.
Con la mente che si stanca.
Col cervello che fuma.
Con gli occhi che si gonfiano.
È facile non fare nulla, più difficile agire.
È facile non scrivere, più difficoltoso farlo. APPROFONDISCI