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LA RICERCA DELLA FELICITÀ Né ridere, né piangere

Mauro Marangon

LA RICERCA DELLA FELICITA’ Né ridere, né piangere, né lamentarsi, ma comprendere

SALUS

Formato 15 x 21 cm

Pagine 256

Avoriata

Nero

ISBN: 9788831329248

13,00 iva inclusa

Product ID: 2750 Categoria: .

LA RICERCA DELLA FELICITÀ Né ridere, né piangere, né lamentarsi, ma comprendere

Il punto zero, il pozzo nel quale si cade e si tocca la solitudine, l’angoscia ed il dolore.

Per risalire bisogna ingegnarsi, bisogna costruire una scala facendo affidamento solo sul proprio potere.

Sarà in quel preciso momento, nel buio più totale, che davanti agli occhi si percepirà il riflesso della vita e dei cambiamenti che hanno portato ad essere diversi e, solo allora, ci si fermerà a ragione sui veri e scontati legami affettivi.

Ma non ci sarà più tempo per tutto questo.

Per trovare la pace e risalire si dovranno cercare le risposte alle domande che affliggono, si dovranno spolverare i vecchi insegnamenti filosofici e della vita, scoprendo verità che forse non si immaginavano neanche.

Solo così, attraverso gli occhi di altri, saremo inebriati di nuova luce.

La ricerca della felicità di Mauro Marangon rappresenta un perfetto ed azzeccato connubio tra la necessità di esprimere e suscitare attraverso l’amore e libertà della scrittura anche una minima reazione in chi leggerà questo libro ed il bisogno di legare attraverso fili invisibili, ma potenti, il lento e sinuoso scorrere delle parole con la saggia sapienza filosofica.

Il tutto è stato volutamente costruito cercando di dare il giusto spazio a questi due mondi, senza però permettere ad uno dei due di sovrastare l’altro, così da evitare di appesantire le pagine, già adibite, dal canto loro, ad un importante ruolo.

Partendo da una sequenza di vita comune, Mauro Marangon dà voce ad una realtà che trae, senza ombra di dubbio, delicati e quantomeno realistici spunti da scene, luoghi e pensieri che popolano la vita dell’essere umano, pur rimanendo nell’insieme un chiaro esempio di una vita silenziosamente vicina ad una storia frutto di un’indiscussa fantasia.

I toni utilizzati, le immagini e le parole dolcemente in bilico tra la concreta approvazione ed il disperato bisogno di un confronto con ciò che ormai è perso, riescono a suscitare un’emozione, una sorta d’indispensabile contraccolpo all’interno di un’esistenza che necessita di una rinascita esteriore, ma soprattutto interiore.

La ricerca della felicità si fa, quindi, portavoce di questa disperata ricerca di ciò che rende l’uomo felice, mentalmente sereno e leggiadramente predisposto a tutto ciò che di bello e di brutto, di allegro e doloroso, di colorato e di oscuro gli riserva il destino.

Questa chiara consapevolezza viene, tuttavia, raggiunta a fronte di un momento di sconforto, di un’instabilità emotiva e nel preciso istante in cui si tocca e si raggiunge, quasi inconsapevolmente, quel punto zero, quel pozzo nel quale si cade e si assapora direttamente quell’amara solitudine, quell’angoscia e quel dolore che, andando incontro alla stessa volontà, isolano dal resto del mondo.

Per risalire da questo immaginario pozzo bisogna ingegnarsi, bisogna essere in grado di costruirsi una scala facendo affidamento solo sul proprio potere.

Sarà in quel preciso momento, nel buio più totale, che davanti agli occhi si percepirà il riflesso della vita e dei cambiamenti che hanno portato ad essere diversi e, solo allora, ci si fermerà a ragione sui veri e scontati legami affettivi. Ma non ci sarà più tempo per tutto questo.

Per trovare la pace e risalire si dovranno cercare le risposte alle domande che affliggono, si dovranno spolverare i vecchi insegnamenti filosofici e della vita, scoprendo verità che forse non si immaginavano neanche.

Solo così, attraverso gli occhi di altri, saremo inebriati di nuova luce.

 

 

Mauro Marangon
Nasce a Camposanpiero (PD) nel 1967.
Nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo La ruota del destino, mentre nel 2012 Ombra e luce.

1 review for LA RICERCA DELLA FELICITÀ Né ridere, né piangere

Monica F.

È cominciato tutto ieri notte, quando, arrivata alle ultime pagine del libro che ha scritto M. e catturata da un impulso di quelli che non possono aspettare, ho messo un messaggio in dialetto veneto, sul gruppo WhattsAp ‘Classe 1967 – 2017’. Sono le una e quaranta di notte, qua, a Londra, e le 2.40 li, in Italia, ma questo non mi frena, in ogni caso, leggeranno il mio messaggio quando per loro sarà il momento giusto, penso. Il messaggio dice: “Ma come hai fatto M. a metterti negli occhi degli altri così bene? Sto finendo di leggerlo adesso. Meraviglioso…. Complimenti”. Il motivo per cui scrivo questa cosa, non è solo per fargli pubblicità e per spronare anche gli altri del gruppo a leggere il suo libro, la penso davvero, perché, con la facilità tipica dei libri che mi sono rimasti impressi per tutta la vita, il romanzo di M. riesce ad impossessarsi di me fino all’alba di oggi, quando concludo pensando, che questo romanzo è un capolavoro. Mi mancano solo due capitoli per finirlo, non mi vorrei fermare, devo sapere come finisce questa storia, però, voglio anche leggere tutto con molta calma e senza perdermi neppure una virgola. Voglio prolungare questo momento il più a lungo possibile.

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